Intelligenza Artificiale: per gli italiani un alleato capace di alleviare ansia, imbarazzo e noia legati quotidianità

Attività che generano ansia, imbarazzo e perdite di tempo: 4 italiani su 10 delegano all’intelligenza artificiale le incombenze quotidiane, è quanto emerge dall'ultimo Trend Radar di Samsung

Intelligenza Artificiale: per gli italiani un alleato capace di alleviare ansia, imbarazzo e noia legati quotidianità
Photo by Andres Siimon / Unsplash

L’intelligenza artificiale non è solo tecnologia: per gli italiani rappresenta sempre più un alleato emotivo, capace di alleviare ansia, disagio e noie quotidiane. È quanto emerge dal Samsung Trend Radar 2025, la ricerca realizzata da Samsung in collaborazione con la società di ricerca Toluna, per esplorare come l’IA stia cambiando le abitudini e le aspettative delle persone.

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Photo by Amr Taha™ / Unsplash

Le attività che gli italiani vorrebbero delegare all'AI

Tra le incombenze che gli italiani vorrebbero delegare all’IA, spiccano quelle percepite come più scomode: il 37% delegherebbe reclami, solleciti o altre pratiche amministrative, attività che per il 36% generano ansia e stress e che per il 28% creano imbarazzo e disagio. Un altro 27% vorrebbe invece liberarsi delle “perdite di tempo” quotidiane, come bollette, code o consegne, considerate noiose da oltre un terzo degli intervistati (37%). Infine, il 30% rinuncerebbe volentieri alle telefonate di servizio, come chiamare il parrucchiere per una prenotazione, ordinare una pizza o annullare un appuntamento, vissute come una scocciatura più che un ostacolo emotivo. Se il desiderio di semplificazione è chiaro, ciò che spinge davvero gli italiani è di natura emotiva: il 76%, infatti, vuole liberarsi dai compiti noiosi o poco stimolanti, il 75% punta a risparmiare tempo ed energie  - una motivazione che, pur apparendo pratica, nasce dal desiderio di ridurre lo stress - e il 74% cerca di evitare situazioni stressanti.

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Siamo trasportati dal desiderio di delegare ma la fiducia è scarsa

Il percorso di adozione è già avviato: 4 italiani su 10 (39%) hanno già utilizzato strumenti digitali come l’IA per organizzarsi e dichiarano di trovarsi bene. Un ulteriore 23% li usa, pur senza risultati del tutto soddisfacenti.
Gli strumenti digitali vengono impiegati soprattutto per annotare scadenze e impegni (54%), prendere appuntamenti come visite mediche o prenotazioni (36%) e cercare informazioni pratiche online (33%). Questi dati dimostrano quanto l’apertura verso l’IA è sia ampia: il 40% dei rispondenti la userebbe volentieri se fosse davvero affidabile, mentre il 25% la considera un potenziale grande sollievo. Tuttavia, tra gli italiani che non desiderano un supporto tecnologico aggiuntivo, quasi la metà (49%) preferisce occuparsi delle attività personalmente per sentirsi più sicura. Al riguardo, la ricerca evidenzia un bisogno di controllo fortissimo: perché l’IA sia accettata, deve essere percepita come un alleato trasparente e rassicurante. In tale contesto, tre sono i pilastri che gli italiani individuano come indispensabili per affidarsi davvero all’IA:

  • facilità d’uso anche per chi non è esperto (54%), un requisito che emerge con forza soprattutto tra i Baby Boomer (66%), rispetto alla Gen X (54%) e alla Gen Y (43%);
  • privacy e protezione dei dati personali (49%);
  • precisione nella comprensione dei bisogni (42%).
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Photo by Moritz Kindler / Unsplash

Il bisogno di percepire la tecnologia come un alleato trasparente e rassicurante

La ricerca conferma che privacy e protezione dei dati personali sono tra i requisiti più importanti per affidarsi davvero all’IA (49%). In questa direzione, Samsung mette da sempre la sicurezza al centro della propria innovazione, grazie alla piattaforma Knox, che protegge i dispositivi a più livelli, dall’hardware al software, garantendo un ambiente digitale sicuro e affidabile. Un approccio che risponde direttamente al bisogno degli italiani di percepire la tecnologia come un alleato trasparente e rassicurante, capace di tutelare ciò che conta di più: la propria vita digitale.

Samsung Galaxy Z Fold 7
Samsung Galaxy Z Fold 7

Lo smartphone crocevia della trasformazione

Il dispositivo centrale per questa trasformazione è lo smartphone: per il 76% degli italiani è il supporto più utile per l’IA, ben più del PC (35%). In un contesto mobile-first, l’IA deve quindi essere tascabile, always-on e integrata nel device che già accompagna ogni momento della giornata.Con l’ultimo Galaxy Z Fold 7, Samsung porta l’esperienza mobile a un livello superiore, offrendo uno smartphone potente e flessibile, pensato per integrare al meglio le funzionalità di intelligenza artificiale. Lo schermo ampio e versatile si adatta ai diversi momenti della giornata, dal lavoro multitasking all’intrattenimento, trasformando lo smartphone nel vero hub intelligente, sempre a portata di mano. Il form factor pieghevole consente di sfruttare al meglio queste funzioni in modalità multitasking, affiancando più app e strumenti AI in parallelo, mentre l’elaborazione on-device garantisce prestazioni rapide e una protezione avanzata della privacy.

La nostra ricerca mette in luce una realtà interessante: gli italiani cercano dall’IA non solo efficienza, ma sollievo emotivo. Per questo la fiducia diventa un elemento cruciale: la tecnologia deve essere intuitiva, rispettosa e trasparente. Lo smartphone, già punto di riferimento per tre italiani su quattro, diventa la chiave per rendere l’IA accessibile e utile a tutti, nel ruolo di vero e proprio compagno quotidiano - ha dichiarato Emanuele De Longhi di Samsung Electronics Italia - in sintesi, gli italiani sono pronti a delegare all’IA le attività che generano ansia, imbarazzo o noia quotidiana, ma chiedono semplicità, precisione e rispetto della privacy.