Vacanze, disservizi con i voli: quando e come chiedere i risarcimenti

Conoscere i propri diritti è il primo passo per trasformare un disagio in un giusto risarcimento

Vacanze, disservizi con i voli: quando e come chiedere i risarcimenti
Photo by Rob Wilson / Unsplash

L’estate 2025 volge al termine e l’Italia si è riconferma tra le mete più ambite, facendo registrare ancora una volta numeri da record. In particolare, secondo le stime ENIT, sono in totale oltre 27 milioni i passeggeri che tra giugno e settembre saranno transitati negli aeroporti italiani, tra arrivi internazionali e spostamenti interni.

I molteplici disagi vissuti dai viaggiatori

Tuttavia, se per alcuni le partenze sono state senza intoppi, per altri le ferie sono iniziate con qualche intoppo tra file interminabili al gate, notifiche di ritardo senza spiegazioni e poca assistenza da parte delle compagnie aeree. A peggiorare la situazione anche gli scioperi del personale aereo registrati in questi ultimi mesi, che hanno coinvolto diversi scali europei e italiani contribuendo ad alimentare l’ondata di cancellazioni e ritardi. E quando si torna a casa, inizia l’odissea burocratica: segnalare il problema, capire se si ha diritto a un risarcimento, raccogliere la documentazione necessaria.

a group of people walking through an airport
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I disservizi ricadono anche sugli operatori turistici

Con un incremento della domanda del +17,9% rispetto al 2024, gli aeroporti italiani si sono trovati a gestire un flusso senza precedenti (fonte: ENIT). Facile immaginare, dunque, come in un sistema sotto pressione, anche piccoli ritardi possano trasformarsi in disagi importanti, soprattutto per chi ha coincidenze strette, prenotazioni già pagate o pochi giorni di ferie. In aggiunta, le conseguenze di questi disservizi non riguardano solo i viaggiatori ma anche gli operatori turistici, che si trovano a fronteggiare difficoltà aggiuntive tra l’esigenza di riorganizzare gruppi, riprogrammare servizi e gestire eventuali richieste di rimborso da parte dei clienti.

A large group of people waiting in line at an airport
Photo by Edwin Petrus / Unsplash

5 consigli pratici per ottenere rimborsi e risarcimenti dopo un disservizio aereo

I disservizi non devono essere accettati come parte inevitabile del viaggio; in molti casi, infatti, chi vola ha diritto a tutele specifiche che, in presenza di ritardi e cancellazioni, non si limitano ai soli rimborsi o compensazioni economiche ma possono estendersi anche a risarcimenti aggiuntivi, se il problema ha compromesso in modo serio la vacanza. Spesso, questi diritti non sono conosciuti, oppure non si sa come invocarli per farli valere. A fare chiarezza su questo tema è Marco Panichi, consulente legale e fondatore di Diritto di Volo, che ha indicato le 5 azioni fondamentali da compiere al rientro da un viaggio con disservizi

1. Chiedere assistenza immediata in aeroporto

Se il volo è in ritardo di almeno due ore (o più, in base alla distanza della tratta), la compagnia deve fornire pasti, bevande, accesso alle comunicazioni e, se necessario, anche una sistemazione in hotel. Il tutto a proprie spese.

2. Valutare le alternative di viaggio

In caso di cancellazione, si può scegliere tra il rimborso completo del biglietto o un volo alternativo, anche con un’altra compagnia (sempre a carico della compagnia aerea). In alternativa, si può acquistare un nuovo volo in autonomia, avendo l’accortezza di conservare la ricevuta per richiederne il rimborso successivamente.

3. Verificare se spetta un indennizzo

Quando l’arrivo a destinazione ritarda di oltre tre ore, può spettare una compensazione economica da 250 a 600 euro. Da questa fattispecie, sono comunque escluse circostanze eccezionali come maltempo o scioperi non legati alla compagnia.

4. Documentare tutto

Conservare carte d’imbarco, scontrini di taxi, pasti o alloggi extra, è indispensabile al fine di presentare il reclamo. È anche utile informarsi sulla causa ufficiale del ritardo o della cancellazione.

5. Presentare reclamo tempestivamente

In questi casi è sempre meglio agire entro pochi giorni, inviando la richiesta alla compagnia per email o, ancora meglio, via PEC. Se non si riceve risposta, o se il risarcimento viene negato senza motivazione valida, ci si può rivolgere a professionisti del settore per ricevere supporto.

“Conoscere i propri diritti è il primo passo per trasformare un disagio in un giusto risarcimento. Le norme europee sono chiare: i passeggeri non devono rimanere soli di fronte a disservizi come ritardi e cancellazioni,” conclude Panichi.